La dichiarazione di successione è una pratica attraverso la quale vengono destinati i beni appartenuti ad una persona, dopo che questa è venuta a mancare. La successione ereditaria è regolata dal Codice Civile (libro II).
I tipi di successione
Esistono due tipi di successione:
- Successione testamentaria - quando la persona che è venuta a mancare ha indicato mediante testamento, olografo o pubblico, le proprie volontà prima della morte.
- Successione per legge - quando mancando la volontà testamentaria, le quote spettanti agli eredi sono stabilite dal Codice Civile in base al grado di parentela.
In caso di successione legittima sono eredi:
– in linea retta (es. padre – figlio; nonno – nipote): in questo caso le persone discendono direttamente l’una dall’altra;
– in linea collaterale (es. fratelli; zio – nipote): in questo caso pur avendo un ascendente comune, le persone non discendono l’una dall’altra.
Chi deve fare la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione deve essere presentata dai seguenti soggetti:
- gli eredi;
- i chiamati all'eredità;
- i legatari (soggetti che sono stati inseriti nel testamento per ottenere uno specifico bene e non una quota dell'intero asse ereditario) o i loro rappresentanti legali;
- gli amministratori dell’eredità;
- i curatori delle eredità giacenti;
- l'esecutore testamentario: persona di fiducia del defunto al quale viene dato l'incarico di curare che siano esattamente seguite le ultime volontà scritte nel testamento.
Questi soggetti, potrebbero nominare un rappresentante che segua queste incombenze burocratiche.
Nel caso in cui siano presenti più persone obbligate alla presentazione, è sufficiente che questa avvenga ad opera di una sola di esse.
E' obbligatorio predisporre la documentazione e gli atti per la successione solo se il patrimonio supera i 100mila euro o se sono presenti beni immobili o diritti immobiliari.
Le pratiche di successione
La successione ereditaria, con o senza testamento, impone una serie di adempimenti burocratici. Trattandosi di pratiche non semplici da espletare, è consigliabile affidarsi ad un professionista qualificato.
UCS-CEA è in grado di assistervi in tutti gli adempimenti che consistono in:
- verificare la documentazione prodotta ed effettuare verifiche tra gli atti di provenienza e le visure catastali;
- compilare la dichiarazione di successione e le volture catastali;
- trasmettere tramite via telematica all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione e stampare le ricevute relative;
- predisporre e presentare la documentazione relativa alla “riunione di usufrutto” in caso di decesso dell’usufruttuario;
- restituire la documentazione con ricevute ed attestazioni e l'aggiornamento catastale.
Quali sono i costi delle pratiche di successione?
Non è semplice indicare quanto costa la pratica di successione poiché i costi variano in relazione al valore del patrimonio e al grado di parentela che lega il defunto ai chiamati all’eredità (coniuge, figlio, fratello, amico).
In ogni caso le principali imposte che gli eredi sono tenuti a pagare sono tre:
- imposta di successione;
- imposta ipotecaria;
- imposta catastale.
L’imposta di successione, se dovuta, verrà notificata una volta presentata la dichiarazione di successione, direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Le imposte catastali e ipotecarie, dette anche imposte di autoliquidazione, sono dovute e variano in base al valore degli immobili dichiarati in successione.
Ferme restando queste regole generali, bisogna sapere che non tutti i beni vengono tassati. Sono esclusi:
- titoli di Stato (BOT o CCT);
- aziende familiari o quote di esse con sede in Italia a condizione che venga proseguita l’attività o che ne venga mantenuto il controllo per almeno 5 anni;
- il TFR e le indennità trasferite agli eredi;
- crediti verso lo Stato;
- beni culturali;
- tutti i veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico perché oggetto di una tassazione specifica (registrazione al PRA, modifica del libretto di circolazione e bolli vari)
Tutti gli altri beni trasferiti sono tassati in misura diversa in base agli eredi che ricevono il bene: beni immobili (case, locali commerciali, terreni), azioni e fondi d’investimento, giacenze di conto corrente, cassette di sicurezza o denaro.
Si può fare una pratica di successione senza il notaio?
Sì, è possibile fare le pratiche di successione senza notaio. La pratica è un atto fiscale.
La dichiarazione di successione deve essere registrata entro un anno dal decesso.
Come si pagano le tasse di successione?
L’Agenzia delle Entrate determina l’imposta di successione dovuta dai singoli eredi comunicandola loro con un avviso di liquidazione, sulla base della dichiarazione, anche se presentata dopo la scadenza del termine (ma prima che sia stato notificato l’accertamento d’ufficio).
Gli eredi tenuti al versamento delle imposte di successione devono eseguire il pagamento entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato tramite Mod. F24.
Se le tasse da versare sono inferiori a mille euro, è possibile effettuare il pagamento a rate.
In caso di ritardato pagamento, sono dovuti gli interessi di mora nella misura del 2,5% per ogni semestre compiuto dalla scadenza.
La successione del conto corrente
La successione del conto corrente può avvenire in due modi: successione in automatico oppure, se il defunto ha espresso particolari volontà nel testamento, se ne dà la priorità.
I nostri professionisti sono in grado di aiutarvi durante tutto l’iter della dichiarazione di successione consegnandovi l’attestazione da presentare alla banca per lo sblocco del conto corrente e/o valori mobiliari.
Cosa accade se non si presenta la dichiarazione di successione?
Se, trascorso un anno dal decesso, non è stata fatta la dichiarazione di successione è possibile presentarla ugualmente maggiorata però delle sanzioni commisurate al valore ereditato e al ritardo della presentazione.